Guerrilla gardening

Il Guerrilla Gardening è la pratica di un’azione non violenta, considerata e definita come “giardinaggio politico”. Il termine viene coniato agli inizi degli anni ’70, ma esistono esempi documentati (isolati ma relativamente numerosi) che mostrano come questa pratica abbia accompagnato, sotto forma di timido rifiuto, l’evoluzione e la degenerazione dei modelli di urbanizzazione lungo tutta l’epoca cosiddetta moderna.Negli ultimi decenni si è sviluppato come forma di attivismo particolarmente variabile a seconda delle caratteristiche socioculturali e ambientali dei luoghi in cui i guerriglieri verdi agiscono e in base alle battaglie che questi portano avanti, chi con azioni notturne e clandestine, chi invece con azioni giornaliere e pubbliche. Esistono, per esempio, azioni legate principalmente a tematiche agricole e alimentari, in cui l’attacco consiste nella creazione di orti ad uso comunitario in spazi verdi non curati; esiste una Guerrilla “estetica”, volta a combattere il grigio urbano con fiori e vasi colorati; esiste poi un tipo di Guerrilla che mira al forte impatto simbolico e ambientale, con la messa a dimora di giovani alberi e piante perenni in genere.

guerrilla1

Il 4 novembre, in occasione della Terza Giornata Nazionale del Guerrilla Gardening, Malerbe e i suoi pacifici guerriglieri hanno scelto di presentare il loro primo contributo a questa pratica non solo come un esperimento, ma anche come una sorta di programma per le prossime iniziative. Agendo pubblicamente nel giardino della scuola media di Fertilia e in vari punti del centro di Alghero, coinvolgendo gruppi e individui di varie fasce di età e utilizzando “armi” alimentari, estetiche e perenni, si è infatti scelto un metodo pubblico, aperto, che punti a diventare regolare grazie al coinvolgimento della comunità e che abbracci le varie tematiche di rilevanza ambientale e sociale.

Questo approccio è quello che meglio si adatta alla filosofia di Malerbe e che più ci rende ottimisti in vista delle prossime azioni, giacché ci permette di rafforzare e comunicare (anche visivamente) l’idea che la lotta al degrado, per funzionare, debba essere la lotta contemporanea e collettiva ad ogni tipo di degrado.

Chiara, Luca e le bombe di semi!

Per prima cosa, abbiamo fatto incursione nel giardino dellascuola media di Fertilia, dove abbiamo piantato due alberi di paulownia, una alocasia, due piante di alloro, dei gigli e delle piante grasse; poi abbiamo sistemato su una parete numerosi vasi pendenti riciclati e fatto divertire i bambini con i lanci di bombe verdi.

guerrilla3

guerrilla4

Sempre a Fertilia, abbiamo lanciato varie bombe di semi nella scalinata del piazzale; dopodichè ci siamo mossi verso la zona della Pivarada, ma purtroppo la terra del luogo prescelto era piena di detriti e abbiamo desistito poco dopo, decidendo di spostarci nel centro storico per appendere i vasetti che avevamo preparato nei giorni precedenti!

guerrilla5

 

 

 

 

 

 

guerrilla6