Festa del solstizio d’estate

solstizio

Voi ve la perdereste?
@ResPublica Alghero, via Simon/Piazza Pino Piras

FESTA DEL SOLSTIZIO D’ESTATE – ResPublica
Festeggiamo il solstizio d’estate alla ResPublica, diverse associazioni daranno il loro contributo

ASSOCIAZIONE ALTER ALIAS – 20/21 GIUGNO
MERCATINO SVUOTACANTINE
SABATO 20 GIUGNO
17:00 alle 22:00
21:00 cena sociale
DJSET LUCA SELECTA
DOMENICA 21 GIUGNO
17:00 alle 22:00

ASSOCIAZIONE MAMATERRA SARDEGNA- 20 GIUGNO
10:00 Escursione per erbe di San Giovanni –
Azienda Essenthia – scala piccada loc. Sa Funtanazza – offerta libera
13:00 pranzo conviviale
15:00 Lezione aperta di Cosmeceutica e i saponi funzionalizzati di Scuola di Naturopatia MamaTerra,
tenuta dalla Dott. Luisella Piu
17:00 Laboratorio pratico CORPI RIBELLI: per chi si rifiuta di dover scegliere tra le 10 marche omologanti e tossiche di creme, deodoranti e dentifrici proposte dalla grande produzione e vuole iniziare a combattere sulla propria pelle il sistema di mercato, è invitat@ a partecipare al lavoratorio di trasformazione erbe, sapone, unguenti, detersivi con le erbe di giugno! Tutt* maestr* tutt* alliev*!
Ad ogni ora di lavoratorio si ricambierà con un’ora di attività alla ResPublica 😉

ASSOCIAZIONE Ilfilodeldiscorso – 21 giugno
Per il ciclo ResPublica famiglia aperta:
Nonno Contafiabe – di e con Ignazio Chessa
Per la gioia di grandi e piccini!

ASSOCIAZIONE MALERBE-CASA DI AUTOPRODUZIONE- 20-21 giugno
Campagna MaceroNo
“L’intenzione dei suoi promotori era quella di dotarsi di uno strumento per criticare la condizione attuale del sistema editoriale italiano, che viaggia ormai ai ritmi accelerati del turbocapitalismo.
Scompaiono sempre più librerie indipendenti, contemporaneamente si accresce e si diffonde il potere delle librerie di catena che fanno capo a grandi gruppi editoriali che controllano numerosi giornali e marchi editoriali.
La visibilità degli editori che non fanno parte di questi gruppi diminuisce vertiginosamente, e lo spazio per la cultura critica diventa sempre più esiguo.
A loro restano solo i magazzini pieni di libri con pochi mesi di età ma già obsoleti, già dimenticati dal mercato. Prodotti genuini della cultura indipendente che vengono sottratti alla vista dei potenziali lettori. Per molti editori non c’è altra soluzione che mandare al macero tutte le giacenze e consegnare centinaia di libri, frutto di migliaia di ore di lavoro, all’oblio.
#maceroNo è un progetto nato nel 2014 nato per lottare contro l’impoverimento culturale che attanaglia
le intelligenze del nostro Paese, per difendere e rivitalizzare la produzione indipendente e di qualità, per riaffermare un discorso critico.”
Malerbe continua la sua adesione alla campagna MaceroNo anche durante la festa del solstizio d’estate, 20 e 21 giugno: salvaguardiamo la bibliodiversità, salvaguardiamo le intelligenze collettive!

Complici e solidali, o anche la nostra solidarietà (random_2)

C’era una volta un palazzo abbandonato, uno di quelli mai finiti, di quelli che dovevano essere “un grande” chissà cosa e che poi finiscono per essere solo un vecchio palazzo abbandonato, pozzo senza fondo di milioni di euro finiti chissà dove, rimasto lì a ricordare le priorità di speculazione e le voglie di gigantismo che non portano mai a niente (questa storia vi ricorda qualcosa? A noi anche troppe ). E poi succede che 76 famiglie che non hanno una casa quel palazzo se lo prendono, perchè la casa è un diritto. E dai diritti non si prescinde. Tutto questo è successo ieri a Bologna. Dalla Res Publica massimo supporto al Social Log e agli occupanti dello stabile di via Fioravanti 27.
http://www.zic.it/occupazione-di-via-fioravanti-uno-stabile-sottratto-alla-speculazione-fotocomunicato/

Complici e solidali, o anche la nostra solidarietà (random_1)

Siamo con il teatro Valle, e con tutte le realtà che producono una cultura slegata dai meccanismi del mero profitto. Noi restiamo uniti e aperti alla città perchè crediamo, come il Valle, nelle contaminazioni, nell’incontro, nella cooperazione, nella sperimentazione. Le città e la cultura sono di chi le vive e di chi le ama.
“Il vuoto culturale diventa intolleranza, razzismo. Le vite di diverse generazioni – i ventenni, i trentenni, i quarantenni –, le nostre vite, si fanno sempre più difficili e precarie e nonostante le proteste il Jobs Act continua ad andare avanti. Scelte che paghiamo sulla nostra pelle. Il modello che viene riproposto continuamente nel mondo culturale è quello dell’evento: gran dispendio di finanziamenti per enormi baracconi effimeri, che non generano né lavoro né sistema. ”