Complici e solidali, o anche la nostra solidarietà (random_2)

C’era una volta un palazzo abbandonato, uno di quelli mai finiti, di quelli che dovevano essere “un grande” chissà cosa e che poi finiscono per essere solo un vecchio palazzo abbandonato, pozzo senza fondo di milioni di euro finiti chissà dove, rimasto lì a ricordare le priorità di speculazione e le voglie di gigantismo che non portano mai a niente (questa storia vi ricorda qualcosa? A noi anche troppe ). E poi succede che 76 famiglie che non hanno una casa quel palazzo se lo prendono, perchè la casa è un diritto. E dai diritti non si prescinde. Tutto questo è successo ieri a Bologna. Dalla Res Publica massimo supporto al Social Log e agli occupanti dello stabile di via Fioravanti 27.
http://www.zic.it/occupazione-di-via-fioravanti-uno-stabile-sottratto-alla-speculazione-fotocomunicato/

Complici e solidali, o anche la nostra solidarietà (random_1)

Siamo con il teatro Valle, e con tutte le realtà che producono una cultura slegata dai meccanismi del mero profitto. Noi restiamo uniti e aperti alla città perchè crediamo, come il Valle, nelle contaminazioni, nell’incontro, nella cooperazione, nella sperimentazione. Le città e la cultura sono di chi le vive e di chi le ama.
“Il vuoto culturale diventa intolleranza, razzismo. Le vite di diverse generazioni – i ventenni, i trentenni, i quarantenni –, le nostre vite, si fanno sempre più difficili e precarie e nonostante le proteste il Jobs Act continua ad andare avanti. Scelte che paghiamo sulla nostra pelle. Il modello che viene riproposto continuamente nel mondo culturale è quello dell’evento: gran dispendio di finanziamenti per enormi baracconi effimeri, che non generano né lavoro né sistema. ”